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Chi era Edward Bach

Edward Bach nasce a Moseley il il 24 settembre del 1886.
Prima di elaborare il suo sistema di rimedi floreali,
lavorò come batteriologo e omeopata.
In senso spirituale si sentiva legato soprattutto a Ippocrate,
a Paracelso e allo stesso Samuel Hahnemann, con i quali condivideva il principio che non esistono malattie, ma soltanto malati.

 

La visione di Edward Bach
 

Il suo metodo semplice e nel contempo cosi’ profondo consente di riconoscere e gestire gli stati d’animo negativi come ad esempio l’insicurezza, la paura o la disperazione, la cui origine sta in una debolezza caratteriale acquisita nel tempo.

L’arte della guarigione deve passare dall’ambito dei metodi terapeutici puramente fisici a quelli del risanamento spirituale e mentale.

Soltanto grazie al ristabilirsi dell’armonia fra anima e personalità, passando attraverso le emozioni, sarà possibile agire sulla causa della malattia e riservare l’uso dei mezzi fisici, che fossero ancora necessari, al completamento della guarigione del corpo.

Quindi la prima finalità dell’intervento terapeutico sarà quella di aiutare il paziente a conoscere sé stesso e a riconoscere i propri stati d’animo.

Bach scrive: ”La malattia non è né una crudeltà in sé, né una punizione, ma solo ed esclusivamente un correttivo, uno strumento di cui la nostra anima si serve per indicarci i nostri errori, per trattenerci da sbagli più gravi, per impedirci di suscitare maggiori ombre e per ricondurci sulla via della verità e della luce, dalla quale non avremmo mai dovuto scostarci.“

Vista e letta in questa ottica la malattia ci appare diversa e utile , in grado di segnalarci, attraverso il "linguaggio degli organi" qualcosa di veramente importante.

Mechthild Scheffer, che ha aperto la strada alla diffusione della terapia originale di Bach scrive:
“La pratica della terapia con i Fiori di Bach ci porta sempre più in sintonia tanto con la natura esterna quanto con la nostra vera natura interiore…Ci motiva sempre in senso positivo, potenziando le nostre risorse spirituali.
La percezione e la consapevolezza della responsabilità personale aumenta.
Un cambiamento come questo non può non avere ripercussioni sul nostro ambiente, sulla famiglia, gli amici, i parenti”.

Per uscire da uno stato negativo e raggiungere l’equilibrio interiore spesso basta un piccolo passo nella direzione giusta.
La terapia originale con i Fiori di Bach consente a ciascuno di noi di diventare “ terapeuta dell’anima “ di curare sé stesso e, attraverso le energie positive dei fiori, di eliminare gli schemi di comportamento dannosi, sviluppando nel contempo una migliore conoscenza della propria mente e una maggiore consapevolezza del proprio animo.

 

Semplicity

Il sistema dei Fiori di Bach risulta ancora oggi difficile da classificare.
A giudicare dal fatto che si basa sull’azione dell’energia sottile, sembra a prima vista da collegare con l’omeopatia classica secondo Hahnemann, come una sorta di procedimento antroposofico e spagirico.

Tuttavia non segue la via più difficile, intervenendo sul corpo fisico, bensì agisce direttamente sul sistema energetico dell’essere umano.
La terapia è di segnale informativo (frequenza): si spiega non tanto con i meccanismi biochimici e farmacologici, quanto con la fisica quantistica applicata alla medicina.

La Scheffer definisce in otto punti l’unicità di questa terapia:

L’approccio spirituale

L’approccio di Edward Bach affonda le sue radici in un sistema di relazioni subordinato alle istanze spirituali, che trascende i limiti della singola personalità umana per inserirsi in una dimensione superiore.

Lo scopo della terapia: "guarisci te stesso"

Edward Bach invita l’uomo a un maggiore senso di responsabilità, dimostrando che ciascuno porta dentro di sé i propri rimedi e può eliminare i motivi che sono alla base della paura della malattia.


La nuova forma di diagnosi

Si orienta non tanto verso i sintomi fisici, quanto verso i comportamenti “ disarmonici “ o negativi sul piano spirituale della natura umana, in modo affine a quello dei “sintomi emotivi“ dell’omeopatia, ma con una prospettiva più ampia.


I criteri per la scelta delle piante

Bach segue solo “determinate piante dall’oscillazione elevata“ (il tema merita approfondimento)

 

I procedimenti per la preparazione

I metodi di preparazione semplici e naturali: Bach liberava l’energia dei fiori facendola passare dalla loro forma materiale al mezzo acqua, attraverso la “ cottura” e il “sole” , metodi che producono uno stato energetico molto stabile.

 

L’efficacia delicata e autoregolante

Le essenze dei fiori di Bach forniscono informazioni di una frequenza specifica, molto elevata, che stimolano le forze risanatrici spirituali Non producono effetti collaterali o incompatibilità con altre forme di terapia.

 

L’elevato numero di persone che possono adottarla

Queste modalità d’azione “innocue”, nel senso più vero del termine, rendono il sistema di Bach privo di rischi per un gran numero di persone, anche in caso di autoterapia, a differenza di quello che accade per altri metodi di cura basati pure su energie sottili.
Negli stati descritti da Bach si tratta di schemi di reazione archetipica della natura umana, e non di sintomi di malattia.

 

La semplicità del principio di base

Il concetto di “semplicità” corre il rischio, in questo nostro mondo sempre più complicato, di essere frainteso e confuso con quello di “primitività“. La semplicità è legata all’unità, alla completezza e all’armonia.
E’ questo il motivo per cui ognuno di noi, in modo del tutto inconscio, si sente attratto dalle cose semplici.
Per recuperare l’unità e la semplicità dietro la differenziazione e l’apparente complessità di un evento , occorre avere, oltre all’obbiettività, alla capacità di analisi e di sintesi, anche una disponibilità di fondo a considerarsi come parte di un tutto, regolato da un principio creativo semplice e unitario.

(Tratto da: Il Grande Libro dei fiori di Bach di Mechthild Scheffer)

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