top of page
NUTRIZIONE CON STESURA DIETA

Gli esperti del Centro Milarepa rispondono all'esigenza di rendere più facili le scelte alimentari salutari e promuove iniziative mirate a modificare comportamenti inadeguati che favoriscono sovrappeso, obesità e l'insorgere di malattie croniche e degenerative di grande rilevanza epidemiologica.

 

Si eseguono programmi alimentari personalizzati dopo attento inquadramento clinico.

 

Alcuni esempi degli ambiti dove si può intervenire con l’alimentazione: iperglicemia, ipercolesterolemia, diabete, ipertensione, gastrite, ernia iatale, sindrome del colon irritabile, disbiosi intestinale, steatosi epatica, insufficienza renale, cancro, disturbo dell’attenzione e iperattività e malattie autoimmuni.

 

Si eseguono programmi di dimagrimento con valutazione antropometrica e bioimpedenziometrica.

 

Programmi di svezzamento.

 

Corsi di alimentazione e cucina naturale pratici e teorici.

 

Conferenze aperte al pubblico.

 

Giornate di prevenzione.

 

Gli esperti della nutrizione presenti al Centro Milarepa :

 

dott.Antonio La Russa

 

dott.ssa Elena Barvitius

 

dott.ssa Chiaristella Ferrari

 

 

APPROFONDIMENTO CIBO E SALUTE

 

Negli ultimi decenni si e’ parlato molto dell’influsso dell’alimentazione sulla genesi delle malattie degenerative, probabilmente molto favorite da un abbondante, spesso esagerato, consumo di carboidrati ( vedi diabete di tipo due ), dall’abuso di proteine e grassi di origine animale

 

( vedi malattie cardiovascolari ), dalla carenza di fibre vegetali ( vedi stipsi, diverticolosi, varici degli arti inferiori , cancro del colon ecc. ).

 

In passato per problemi di ordine agronomico, socioeconomico e bellico, l’alimentazione è stata per larghe fasce di popolazione scarsa ed ipoproteica, favorendo le malattie infettive legate alla denutrizione e al calo delle difese immunitarie ( ricordate la sequenza guerra-carestia-pestilenza ?).

 

Tali patologie sono simili a quelle di cui soffrono le attuali popolazioni del terzo mondo .

 

Ora invece nella nostra società, che gode di condizioni ambientali e alimentari opposte, si è passati alle malattie degenerative legate al precoce degrado dell’organismo. Da una parte le patologie sono state favorite dagli eccessivi sforzi fisici sostenuti pure in tenera età e dalle scarse condizioni igieniche , dall’altra , dalla vita sedentaria , dallo stress psicofisico e dalla contaminazione ambientale.

 

Per l’equilibrio dell’intero organismo e’ necessario un equilibrio alimentare. Stati di ipernutrizione sono dannosi tanto quanto stati di iponutrizione.

 

E’ fondamentale rispettare una giusta proporzione tra quantità di cibo introdotto e reali necessità dell’organismo.

 

Nelle fasi iniziali della vita ( gravidanza e prima infanzia ) è importante evitare carenze ed eccessi, pena le possibili ripercussioni sullo stato di salute nella vita adulta e nella discendenza.

 

E’ importante la qualità degli alimenti che devono essere caratterizzati da un’adeguata presenza e combinazione di liquidi , vitamine, minerali, oligoelementi , acidi grassi , carboidrati , proteine  tali da consentire all’organismo le fondamentali funzioni fisiologiche legate alla crescita, alla vita di relazione, alla riproduzione e all’immunità ecc.

 

Le rilevazioni effettuate in questi anni indicano come crescano nella popolazione giovanile i problemi legati a cattive abitudini alimentari e alla pratica di stili di vita poco sani: dal 1990 a oggi si è verificato un allarmante aumento del numero di giovani in sovrappeso o con problemi di obesità, e la cifra sembra destinata ad aumentare anche negli anni a venire, a meno di forti ed efficaci interventi educativi.

 

Gli specialisti del Centro Milarepa eseguono misurazioni, valutazioni individuali e programmi personalizzati valorizzando le buone abitudini e correggendo quelle meno favorevoli; sono inoltre impegnati in programmi di prevenzione nelle scuole e disponibili alla divulgazione in diversi ambiti socioculturali.

 

Molti nemici della salute si possono prevenire non fumando, mangiando in modo sano ed equilibrato, non abusando di alcol e ricordando che l'organismo richiede attività fisica. I vantaggi di un’alimentazione corretta sono alla base di una buona salute e di una adeguata prestazione sportiva.

 

Sembra assodato che il benessere comincia a tavola per proseguire sui campi, nelle piscine, nei prati, nelle palestre ma anche a scuola o in ufficio. Sono milioni in tutto il mondo gli studi che indicano come delle buone abitudini alimentari possano rappresentare la migliore opera di prevenzione nei confronti delle malattie del progresso sociale come le patologie cardiocircolatorie, tumorali e dismetaboliche (diabete in primis).

 

I dati biochimici e fisiologici ci indicano come l’alimentazione possa essere applicata all’ attività sportiva per fornire un risultato migliore attraverso un intervento non soltanto quantitativo, ma anche e soprattutto qualitativo.

 

L’intervento nutrizionale è personalizzato e viene costruito sul singolo individuo. Un apporto di energia adeguato rappresenta il requisito basilare alla base di ogni proposta di tipo nutrizionale e deve tener conto del dispendio energetico richiesto, della massa e della composizione corporea del soggetto in esame (BIOIMPEDENZIOMETRIA).

​

I fabbisogni calorici sono necessari a mantenere le spese basali, quelle per la termoregolazione, spese di crescita e finalmente quelle del lavoro fisico, qualunque esso sia. L’energia che l’uomo consuma è prodotta dai carboidrati, dalle proteine e dai grassi presenti negli alimenti che introduce.

 

L’energia viene continuamente consumata sia durante il giorno che durante la notte, perchè qualsiasi attività, comprese le funzioni vitali necessitano di carburante.

 

Possiamo affermare che se anche non svolgessimo alcuna attività, verrebbero comunque 6 consumate in 24 ore almeno 1500 calorie, se a queste aggiungiamo tutte le attività quotidiane e l’attività fisica, il dispendio energetico giornaliero aumenta notevolmente, e tanto più grande è il corpo, tanto maggiore è il consumo energetico.

 

 

RICOLONIZZAZIONE INTESTINALE

 

Il termine “probiotico” indica un batterio vivente che una volta ingerito è in grado di esercitare effetti benefici sulla salute dell’uomo.

 

Dal moderno concetto di equilibrio dinamico tra microflora, nutrizione e ospite nasce la possibilità di utilizzare batteri per migliorare la salute dell’uomo.

 

La visione tradizionale dei microbi come fattori potenzialmente patogeni per la salute dell’uomo è in corso di rapida revisione e sostituita dal concetto che una odificazione della microflora ha effetti di vario tipo, positivi o negativi su funzioni specifiche e generali dell’organismo.

 

Si tratta di un approccio non nuovo, visto che Metchnikoff lo enunciava nel 1905, partendo dalle proprietà fermentative del Lactobacillus bulgaricus, da egli stesso scoperto.

 

Per anni nel mondo, e particolarmente in Italia, sono stati usati batteri per la terapia della gastroenterite acuta. I cosiddetti fermenti lattici sono stati tra le più frequenti

 

strategie terapeutiche utilizzate partendo dall’ipotesi del ripristino della flora intestinale dismicrobica.  Nell’era dell’evidence-based medicine la vecchia batterioterapia orale” è diventata scienza e coinvolge diversi protagonisti della salute umana: i medici e i pazienti, ma anche l’industria  sia dei farmaci che agro-alimentare

 

 e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che prospetta il ricorso all’uso terapeutico di batteri per superare i crescenti problemi legati al diffondersi delle resistenze agli antibiotici nei batteri patogeni, ma soprattutto per garantire un equilibrata flora microbica intestinale e trattare tutte le situazioni di ” disbiosi” intestinale alla base delle più svariate patologie  dai dismetabolismi alla depressione (gut-brain axis).

 

 

BIOIMPEDENZIOMETRIA

 

L'analisi di impedenza bioelettrica (BIA) si basa sulla misura della resistenza elettrica del corpo umano. L'analisi BIA standard consiste nell'iniezione su un soggetto di una corrente alternata ad una frequenza fissa di 50 kHz . Ciò avviene per via transcutanea, tramite due elettrodi di superficie (denominati iniettori). Una seconda coppia di elettrodi (denominati sensori) ha il compito di registrare la resistenza del nostro organismo al passaggio della corrente applicata. L’opposizione al passaggio della corrente è denominata Impedenza (Z).

 

L'impedenza consta di due diverse componenti: la resistenza e la reattanza.

 

Tutte le strutture biologiche offrono una resistenza (Resistenza, Rz) al passaggio di una corrente elettrica. Questa rappresenta la forza che un conduttore oppone al passaggio della corrente. La legge di Ohm afferma che la resistenza di un corpo è proporzionale alla caduta di voltaggio della corrente elettrica applicata. I tessuti privi di grasso sono buon conduttori: essi sono ricchi di fluidi corporei che oppongono al passaggio della corrente alternata una bassa resistenza. Al contrario i tessuti adiposi e le ossa sono cattivi conduttori in quanto poveri di fluidi ed elettroliti, divenendo così una via elettrica fortemente resistiva.

 

La Reattanza (XC), conosciuta anche come resistenza capacitiva, è la forza che un condensatore oppone al passaggio di una corrente elettrica. Per definizione un condensatore consiste in due o più piastre conduttive, separate tra loro da uno strato di materiale non conduttivo. Le cellule si comportano come dei condensatori che oppongono alla corrente alternata una resistenza capacitiva.

 

L’Angolo di Fase (PA): valore bioelettrico che indica il rapporto tra Reattanza e Resistenza, ovvero tra volumi intra ed extracellulari. Se un corpo fosse costituito solo da membrane cellulari, quindi senza fluidi (impossibile) si otterrebbe un angolo di fase di 90 gradi. Se viceversa fosse composto esclusivamente da fluidi (impossibile) si otterrebbe un angolo Di fase di 0 gradi. In un essere umano sano il valore dell'Angolo di Fase oscilla tra 6 ed 8 gradi. Un angolo di fase basso (3/4 Gradi) è un indice prognostico molto negativo.

 

L’analisi Vettoriale  nella pratica clinica riveste una triplice funzione:

 

  1. Una concreta funzione diagnostica, tramite il confronto dello stato bioelettrico dei tessuti del soggetto rispetto alla distribuzione della popolazione sana;

  2. Una valutazione semiquantitativa dell’idratazione tissutale: Ipo-, Normo-, Iper- idratazione e dei tessuti molli: minore massa e struttura / maggiore massa e struttura rispetto alla distribuzione statistica della popolazione.

  3. Una funzione di controllo per una corretta stima della composizione corporea (massa magra, massa grassa ed acqua corporea) soprattutto nel follow up di patologie croniche ( da ipernutrizione come l’ obestità ed iponutrizione come nel malato oncologico, nell’ uremico o nell’ epatopatico cronico).

bottom of page